RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI
Le infezioni torneranno presto ad essere la prima causa di morte (fonte: OMS) e si impone una reale rivoluzione culturale, un atto di umiltà: “ritornare al passato, per avere un futuro” (Prof. Luigi Allegra). Epidemie e pandemie rappresentano una reale emergenza planetaria, anche alla luce della progressiva perdita di efficacia degli antibiotici, peraltro attivi solo su una parte dello spettro microbico potenzialmente patogeno, che comprende protozoi, micromiceti e, soprattutto, virus, la cui velocità di mutazione rappresenta un reale ostacolo alla realizzazione di vaccini, peraltro da perseguire. Su questa premessa ATTA (Associazione Tossicologi e Tecnici Ambientali) ha stilato il presente Decalogo sulla Biosicurezza:
1. I tre cardini strategici che devono animare qualunque azione rivolta al contrasto del problema sono rappresentati da disinfezione sistematica degli ambienti a rischio, igiene personale, potenziamento delle difese immunitarie individuali: la comunicazione ad ogni livello dovrà armonizzare questa informazione.
2. La contaminazione microbica può riguardare aria, acqua e superfici: la disinfezione anche a livello preventivo dovrà essere indirizzata verso ogni situazione a rischio (ambienti di lavoro e residenziali, comunità, ospedali, ambulanze, palestre, asili, scuole, grandi magazzini, cinema, teatri, stazioni ferroviarie, aeroporti, porti, mezzi di trasporto pubblici).
3. Andranno privilegiate per la disinfezione ambientale tecnologie in grado di garantire la massima micronizzazione delle sostanze biocide utilizzate.
4. Nella scelta delle sostanze biocide dovranno essere privilegiate quelle naturali ed eco-sostenibili, attive a livello batteriologico, virale, protozoario e fungino.
5. La metodologia deve comportare una accurata valutazione del rischio (protocolli di campionamento eseguiti da Tossicologi e Tecnici ambientali in biosicurezza), ed essere seguita da disinfezione, adattata alle diverse situazioni, condotta da Operatori qualificati, appositamente formati.
6. Quando siano disponibili vaccini di provata efficacia è buona norma che soggetti a rischio (anziani, malati cronici) ne facciano sistematico ricorso, anche al fine di realizzare una “immunità di gregge” ("herd immunity")
7. Anche se aerotrasmesse, tutte le infezioni presentano una importante via di contagio attraverso le mani, portate involontariamente a contatto con bocca, naso, occhi: il lavaggio frequente e prolungato delle mani rappresenta pertanto una reale barriera, in termini di igiene.
8. In presenza di segni e sintomi di infezione che possa comportare rischio di contagio è buona norma non tornare in comunità, sia in ambito lavorativo che in ambito scolastico.
9. L’impiego di antibiotici deve essere limitato alle patologie di accertata origine batterica, in ambito clinico, sempre e soltanto sotto prescrizione e controllo medico, ad evitare di accrescere la gravità del fenomeno delle multi-resistenze batteriche. Per lo stesso motivo deve analogamente essere drasticamente ridotto l’utilizzo di antibiotici in ambito zootecnico.
10. La natura ci ha dotato di difese immunitarie: fondamentale una educazione finalizzata alla conoscenza e all’utilizzo di alimenti vegetali che le rinforzino.